Vi presento la “campagna”
fatta ad arte o con magagna
e la ragione qui si spiega
del successo della Lega.
Quel che chiede la nazione
oltre a pasta, pane e amore
è sicurezza di una vita
che via via si è scolorita.
Berlusconi:
“Non mi sono risparmiato
anche se son trino e fato
e se il voto mi darai,
via ICI, bollo e tutti i guai”
Veltroni:
Ma Veltroni non è meno
e ingoiando quel veleno
che gli viene da sinistra
fa proclami alla sua lista:
“Finiranno i giorni bigi
se io andrò a palazzo Chigi
farò feste con i “botti”
tra George Clooney e Jovanotti.
“E per stare in allegria
porto Totti, una magia
che con Hillary lì accanto
mi darà onori e vanto”.
Bossi:
Con il tono colorito
di esponente di partito
è il solo “impertinente”
che ha capito la sua gente.
In dialetto ed al mercato
“sparò colpi” ma di fiato
e giurando: “questa volta
il federalismo è a una svolta”.
Si è rivolto agli operai
per capire i loro guai,
“non si arriva a fine mese
dopo il 20 niente spese”.
Ma il fiore al verde occhiello
è la lotta a quel fardello
che in città e nei paesini
sono i rom e i clandestini.
I “fucili” han fatto centro
esponendo il malcontento
di un’Italia ormai all’essenza
di rapine e di violenza.
Benvenuta, quindi Lega
a dar lustro a una bottega
che tra VIP e tanta gogna
ha solo un volto di vergogna.
aro